RENATO CARTESIO

Renato Cartesio (La Haye 1596 - Stoccolma 1650), filosofo, scienziato e matematico francese, ha ricevuto un'educazione fondata sullo studio dell'auctoritas, ed ironicamente ha poi messo quel tipo di sapere imposto in ginocchio. È proprio per questo che Cartesio è considerato il padre della filosofia moderna. Dopo aver viaggiato un paio d'anni per l'Italia, nel 1625 si è trasferito in Francia ed invece nel 1628, per scappare dall'Inquisizione, in Olanda. Nel 1637 è stato pubblicato il suo "Discorso sul metodo" che, oltre a fare da introduzione a dei suoi trattati di carattere scientifico, espone per la prima volta la sua filosofia. Alcuni di quegli stessi temi, sono poi stati ripresi nelle "Meditazioni metafisiche" del 1641; nel 1644 ha invece pubblicato i "Principi di filosofia". Cinque anni dopo si è recato a Stoccolma per fare da precettore alla regina di Svezia, ma nel 1650 una polmonite gli è stata fatale. Come già detto, Cartesio aveva mosso una pesante critica contro il principio d'autorità. Secondo lui infatti, per pervenire alla verità si doveva dubitare di tutto quanto, ma soprattutto di quanto tramandato dall'auctoritas. Questo però non faceva di lui uno scettico, perché utilizzava il dubbio in maniera "metodica", per pervenire ad un sapere inconfutabile. Secondo lui poi, ci sono quattro possibili criteri per capire cosa è vero e cosa non lo è:

  • l'evidenza (percezione chiara e distinta di ogni contenuto del pensiero);

  • l'analisi (scomposizione di un problema in parti semplici da analizzare);

  • la sintesi (passaggio dalle parti più semplici a quelle più complesse di un problema);

  • l'enumerazione (revisione successiva del processo dimostrativo compiuto).

Secondo Cartesio, l'unica cosa di cui non si può dubitare dubitare è della propria esistenza in quanto soggetto pensante: se esiste il pensiero, deve esistere anche qualcuno che lo abbia pensato. È questo il concetto alla base del celebre "Cogito, ergo sum": "Io penso, dunque esisto". Cartesio ha poi distinto le idee frutto del pensiero in tre categorie: - le idee innate (che si impongono a priori, per evidenza); - le idee avventizie (che provengono dalla percezione di ciò che ci circonda); - e le idee fattizie (che sono frutto dell'immaginazione del soggetto pensante).

Cartesio ha anche elaborato tre dimostrazioni dell'esistenza di Dio: - se in un essere imperfetto come l'uomo nasce l'idea della perfezione, deve esserci qualcosa di perfetto che ce l'ha immessa; - l'uomo non può essersi creato da solo; - esiste a priori, come asseriva sant'Anselmo, in quanto esiste una sua definizione. Per Cartesio inoltre, era stato Dio a mettere in moto tutto ed a creare la res cogitans (sostanza pensante), e la res extensa (sostanza estesa). Si tratterebbe delle due dimensioni della realtà, poste al di là dell'io, che secondo Cartesio nell'uomo si concilierebbero nell'ipofisi. In seguito però, tutto ciò sarà inteso come un dualismo e determinerà la formazione di due correnti contrapposte: l'idealismo ed il materialismo.

Grazie al suo trattato di cosmologia "Il mondo", sappiamo della sua concezione dell'intero spazio riempito da dei "vortici di materia" turbinanti attorno al Sole. Si è occupato anche di fisiologia ottica, e determinante è stato il suo contributo alla matematica (si pensi agli assi cartesiani che così spesso utilizziamo).

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